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TITOLO: La macchina del tempo
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ARTISTA: Antonio Nitti
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COLLOCAZIONE: quella di residenza della propria coscienza
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POSIZIONAMENTO: al centro di ogni aspettativa
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DIMENSIONI: 140 m di altezza
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PESO: variabile
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DATA: 4 ottobre 2021 (ma altrettanto "ogni momento di riflessione autocritica")
NOTE:
Il progetto mira a creare un'opera artistica e insieme un congegno in grado di realizzare uno dei più antichi sogni dell'essere umano: la cancellazione delle proprie colpe.
La macchina proposta dall'artista si presenta come una imponente scultura realizzata in pregiato materiale X-NULL, molto resistente ai compromessi e poco permeabile alle giustificazioni. Il manufatto, di altezza e peso variabile a seconda del peso delle colpe da scontare (o delle speranze future attese), verrà posizionato al centro di ogni aspettativa e potrà assumere le fattezze desiderate a seconda del beneficiario. Il congegno contenuto nell'opera artistica non è altro che una Macchina del Tempo. Grazie ad appositi processori neuronali, la macchina consentirà all'utente un rapido trasferimento nel passato o nel futuro, a seconda delle necessità. Durante la fase di trasferimento temporale, la scultura contenente produrrà suoni ed emetterà fasci di luce in grado di catalizzare l'attenzione di quanti vorranno farsi catalizzare. L'utente, con la semplice manipolazione di leve sensoriali potrà spostarsi all'interno della curva della propria esistenza. Una volta individuato l'elemento negativo della propria vita (evento già vissuto o ancora da vivere che sia), potrà decidere se intervenire per modificare, cancellare o sostituire l'elemento con nuovi innesti. L'innovativo materiale X-NULL utilizzato potrà garantire l'efficacia dell'intervento soprattutto in fase di riassetto dell'intera esistenza dell'utente, rimodulando adeguatamente il presente. Un circuito specializzato, assemblato in diverse componenti x-null all'uopo ideato, prevede un blocco inibitorio in caso di aspettative contrastanti tra loro o palesemente dannose rispetto alle analoghe aspettative di altri utenti. Una fruizione estesa e capillare dell'opera, com'è facile intuire, potrebbe concretizzare l'aspettativa primaria di ogni essere vivente sul pianeta: la pacifica convivenza tra ogni diversità.
Nota alla foto
La foto ritrae La Macchina in funzione; se ne apprezza la dimensione, la cromaticità, l’effetto interattivo e la collocazione. Quest’ultima, nel caso ritratto, riflette appieno la sua collocazione ideale, ovvero una delle aspettative maggiormente ricorrenti nell’utenza media: l’anelito di libertà e il desiderio d’astrazione tipico dell’essere altrove.